La storia del Recupero Dati – Parte 3: Memorie Flash e SSD

Il recupero dei dati è un termine ampio per descrivere i molti modi di estrarre i dati da un disco o da un supporto danneggiato o inaccessibile. Le tecnologie utilizzate per questa funzione sono continuamente cambiate nel tempo ed ancora oggi non esistono standards per questo tipo di servizio.
La storia del Recupero Dati – Parte 1: L’origine
La storia del Recupero Dati – Parte 2: Gli Hard Disk
Parte 3: Memorie Flash e SSD
Forse non tutti sanno che chiavette usb, alcune tipologie di schede SD e compact flash e i nuovissimi dischi allo stato solido hanno una cosa in comune: tutti quanti memorizzano i dati all’interno di uno più chip denominati TSOP.
Di base corrispondono ad una diversa evoluzione della stessa architettura; un chip denominato controller si occupa di tradurre il traffico di informazioni in ingresso e in uscita, dirottandole verso uno o più componenti di memoria (solitamente di tipo NAND) secondo uno schema ben preciso che varia a seconda della configurazione e del modello del controller.


Recuperare dati da questo tipo di supporti è un’operazione non sempre facile e talvolta complessa; diversi tipi di intervento sono possibili.
Se la memoria ancora viene riconosciuta dal computer e è ancora possibile vederne quantomeno la dimensione corretta, è possibile che ci siano alcuni problemi logici risolvibili spesso con la maggior parte dei software ad oggi disponibili in commercio.
Viceversa se la card, la chiavetta usb o il disco ssd non viene più riconosciuto è necessario un intervento di un tecnico specializzato o quantomeno di una persona competente per la diagnostica dei componenti elettronici installati.
La maggior parte dei casi è riconducibile infatti a danni fisici o a problematiche legate a scosse elettriche o elettrostatiche che si hanno nel momento in cui si maneggiano queste memorie.
Qualora non fosse possibile mettere in grado la memoria di restituire i dati contenuti un buon laboratorio di recupero dati (quale il nostro) è in grado di dissaldare i chip di memoria TSOP e leggerne direttamente il contenuto uno ad uno, al fine di riconcatenare direttamente i dati contenuti all’interno delle singole celle e ricostruire i dati memorizzati (un po’ come si fa per la ricostruzione di un RAID).